Caino o Abele? Guida al voto per gli indecisi e i "senza partito"
Tanti, troppi indecisi per questa tornata
elettorale. Una parte di loro, piuttosto che affidarsi al proprio istinto del
momento, rinunceranno di recarsi alle urne. E’ elevata, infatti la previsione di
astenuti al voto, mai come stavolta. E non solo per repulsione totale
verso la politica, ma anche per un deficit di chiarezza tra le più svariate
proposte partitiche e le più fantasiose promesse elettorali.
Ma come regolarsi se non si ha un credo
politico, non si crede in un movimento specifico, in un leader o in una
coalizione di liste e partiti? E’ possibile esprimere un voto comunque
“ragionato”, che abbia un senso civico anche se non si fa parte e non si
crede alle organizzazioni politiche in quanto tali?
Questa nuova legge elettorale, il cosiddetto
“rosatellum”, tra tanti difetti, in qualche modo, rispetto alla precedente lo
consente.
Possiamo infatti votare in due modi:
direttamente per un partito nella parte “proporzionale” o direttamente per una
persona, un candidato specifico, nella parte “uninominale”. Attenzione però,
votare per il partito vorrà dire votare anche per il candidato, allo stesso
modo, votare per il candidato vorrà dire votare per il partito o la coalizione
che lo ha presentato. E’ come entrare in una stessa casa ma da porte
diverse. Quindi, se non ci convince la “porta politica”, possiamo entrare nella
casa attraverso la “porta del candidato”.
Se prendiamo la porta “personalizzata”,
quella uninominale, dovremo scegliere, tra i candidati dei nostro collegio
uninominale, per la Camera e poi per il Senato, quello che più ci convince come
persona, per la sua storia, il suo curriculum, i suoi risultati professionali,
istituzionali e per qualunque qualità o difetto che intenderemo prendere in
considerazione. La scelta non sarà tra una marea di partiti e simboli, che pure
troveremo sulla scheda nella parte proporzionale, ma tra i quattro/cinque nomi
di candidati che troveremo stampigliati sulla scheda a caratteri molto grandi
rispetto ad altri candidati (per il plurinominale) che troveremo
accanto ad ogni partito ma stampigliati in caratteri molto più piccoli.
Quindi, basterà fare in modo di conoscere personalmente i candidati del nostro collegio uninominale, chiedere informazioni su di
loro, cercare in internet i loro profili, curriculum, ascoltare o leggere i
loro specifici programmi per il territorio del nostro collegio,
insomma, scavare, scoprire e scegliere tra i “Caino” e gli “Abele” che si sono
presentati e mettere una bella croce sopra il nome che ci convince di più.
Una volta fatto ciò, l'opzione così espressa consentirà o meno al vostro prescelto di prendere
un voto in più dei suoi avversari del collegio per poter o meno vincere la “gara” per staccare il biglietto per Roma e il Parlamento della Repubblica. In
automatico, il voto espresso sul nome del candidato, si estenderà in maniera
proporzionale ai partiti che lo hanno espresso e ciò contribuirà a stabilire la
un’eventuale vittoria nazionale di una coalizione o di un partito.
In questo modo avrete conosciuto delle persone, ne avrete scelta una in coscienza e non vi sarete accontentati solo un simbolo di partito o di slogan strombazzati fino all'inverosimile. Tant'è.
Grazie per l’attenzione e se vi va, lasciate
un commento.
Spiegazione chiara ed esauriente e...speriamo nel meglio per noi italiani.
RispondiEliminaGrazie!
EliminaBella riflessione, chiara ed esaustiva. ..Speriamo che gli indecisi possano cogliere questa tua spiegazione. ..
RispondiEliminaBella riflessione, chiara ed esaustiva. ..Speriamo che gli indecisi possano cogliere questa tua spiegazione. ..
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